storia Bibite Sanpellegrino

La storia delle bibite Sanpellegrino

Ci sono brand il cui successo li rende dei veri e propri simboli nazionali, facilmente riconoscibili da chiunque, anche al di fuori della sfera dei consumatori. Quando si parla di bevande e bibite, in Italia, Sanpellegrino è uno di questi.

D’altronde, la storia dell’azienda che porta lo stesso nome delle famose terme di San Pellegrino, situate nel territorio lombardo, è estremamente longeva. L’anno di fondazione, nonché quello in cui la società viene quotata nella borsa di Milano, è il 1899. Sette anni dopo, la Sanpellegrino inaugura persino un Hotel e un Casinò, esempi elegantissimi di un’architettura in stile liberty che fin dall’apertura attira personalità di spicco provenienti da tutto il mondo, consolidando lo status della zona e dell’azienda.

Bisogna aspettare solo due anni, infatti, per il lancio dell’acqua Sanpellegrino, prodotto che pian piano si espande anche oltre i confini nazionali. Sulla scia di un successo senza precedenti e che perdura da anni, la società decide che è arrivato il momento di innovarsi. E, in questo senso, il nome da fare è quello di Ezio Granelli, imprenditore che nel 1924 diventa proprietario del gruppo.

Granelli è fortemente convinto di poter creare una bibita rinfrescante dall’elevato potenziale commerciale, e investe in numerosi progetti di ricerca e sviluppo. Poco dopo, nel 1932, arriva il frutto di questi investimenti: l’Aranciata Sanpellegrino. La bibita viene presentata al pubblico durante la Fiera Campionaria di Milano dello stesso anno e riscuote un successo immediato. Da lì in poi, Sanpellegrino va alla conquista del mercato delle bibite.

Nel 1949, a 50 anni esatti dalla sua nascita, il gruppo distribuisce l’Aranciata Amara. Il 1958 è l’anno del Chinotto, che di lì a poco diventa un cult per tutti gli amanti della bibita gassata dal celebre colore scuro. Due anni dopo, alla luce dei risultati ottenuti fino a quel momento, arriva anche la Limonata.

Il momento più importante della storia della società di Ezio Granelli giunge però nel 1969, con il lancio del Cocktail Sanpellegrino. Anzi, per essere precisi, all’epoca tutti lo conoscevano ancora come Ginger Sanpellegrino, bibita analcolica per eccellenza che conquista tutti con un gusto bilanciato, lievemente amaro ma rinfrescante.

Pochi anni dopo, le bibite vengono introdotte anche in lattina, e la gamma di prodotti si espande nuovamente tra il 1987 e il 1991. Arrivano infatti la Gassosa, l’Old Tonic e il Silver Cocktail, mentre nel 2006 è il turno dell’Aranciata Dolce.

Insomma, quella di Sanpellegrino è una storia caratterizzata da una costante voglia di rinnovarsi. Non è un caso che le nuove Naturali Sanpellegrino siano delle bibite realizzate all’insegna della sostenibilità, sia per quanto riguarda il packaging che gli ingredienti utilizzati. Anche oltre un secolo dopo la fondazione, Sanpellegrino è attentissima alle esigenze del mercato odierno, e il successo che continua ad avere è figlio di questa attitudine.