Come annunciato sulla nostra pagina Facebook, ieri ho visitato Cibus, la Fiera Internazionale dell’Alimentazione che si è tenuta dal 5 maggio a oggi presso Parma. Vi racconto, quindi, com’è andata.
Dubito sia mortalmente importante, ma ci tengo a segnalare che la rete Autostrade mi ha ingannato e fatto uscire a Parma Ovest (A14) invece che a Parma (A1) “per evitare code”. Ci ho messo un’ora in più ad arrivare. Auguro un’aranciata amara, calda e sgasata ai responsabili.
BENE.
Sono entrato dall’ingresso est e quindi dal padiglione 2, l’unico senza un singolo espositore di bibite, per fare incidentalmente l’incontro con un vecchio conoscente che ha vinto il primo biglietto da visita, accolto con somma gratutidine. Ripreso il cammino, onde evitare ulteriori giri a vuoto ho recuperato l’invito su Facebook di un espositore che mi segnalava la sua presenza nel padiglione 3.
Prima tappa: Superman Energy Drink
Infilato tra un produttore di birra e l’altro (“Abbiamo trovato un posto all’ultimo”) ecco Superman Energy Drink. Agguanto un assaggio senza svelare la mia identità come Clark Kent ma confesso di essere il Bibitaro immediatamente dopo, quando il gentilissimo Marco mi chiede cosa ne penso della bevanda.
Ora, al netto del fatto che verrà passata regolarmente al vaglio del team per la recensione, non l’ho trovata affatto male. Il gusto è piuttosto fruttato, gradevole, meno chimico della più comune Red Bull. Francamente non so la penetrazione che può avere nel mercato al dettaglio grazie al marchio (è un prodotto ufficiale, naturalmente), visto che è la sua unica peculiarità riconoscibile, ma a quanto pare è già venduta e diffusa all’estero, quindi staremo a vedere. Mi è stata concessa una lattina per la recensione, corredata da bustone griffato Superman e una raccomandazione “Falla vedere a tutti!“. Marco, alla fine è andata proprio così, il vostro shopper era talmente grande che sono stato praticamente costretto a usarlo per contenere il resto del materiale. E poi era in pendant con la camicia.
Qualche info in più: Superman Energy Drink è prodotta in Austria (nello stesso stabilimento della Red Bull) e importata da Lyon Italy S.r.l. In commercio nel nostro paese solo da Aprile, ancora per questo mese sarà disponibile solo nella versione con l’etichetta bilingue inglese e francese. Superman si scrive sempre così, siamo d’accordo, dicevo per gli ingredienti e i valori nutrizionali.
Dopo aver scrupolosamente controllato il padiglione 3 per la presenza di altri espositori sono approdato al 4, la terra promessa del Bibitaro.
Seconda tappa: Go&Fun Energy Drink
Ho bevuto talmente tanti energy drink la mattina che poi alle 17.00 quando ho ripreso la macchina mi stavo per addormentare in A1, salvato giusto da una telefonata di lavoro.
Non c’è molto da dire, perché i rappresentanti erano troppo occupati a parlare tra di loro o con altri agenti. Rimanevano le hostess al bancone che servivano “cicchetti” di questa bevanda. Buona, ok, ma l’esperienza era chiaramente monopolizzata dalle hostess vestite in modo succinto e attillato, di cui una specificatamente dedicata alla moto esposta. Va bene che “tira più un pelo di…” ma non mi fanno impazzire questi approcci. Mentre attendevo inutilmente di parlare con qualcuno sono stato avvicinato da un reporter (uno di quelli veri, con il badge stampa che significa che è entrato gratis, diversamente da me) che sperava di carpire qualche informazione dal sottoscritto. Sorry bro.
Ho tentato altre due volte nel corso della giornata di intercettare qualcuno allo stand, senza successo.
Qualche info in più: Go Fun Energy Drink è una bevanda energetica senza caffeina nè taurina a base di estratti di ginseng, guaranà, matè, rhodiola e tè verde. L’idea di base è interessante: un energy drink “naturale”. Due perplessità: il nome del brand non è di immediata memorizzazione, “go for fun? energy fun? go drink?“; ha troppe varianti, normale, no gas, shottino, versione isotonica e bottiglia da 1,5 Lt. L’impressione è che ci siano dietro investimenti molto importanti e speranze altrettanto alte… La cercheremo in giro per una recensione sebbene gli energy drink non siano la nostra priorità.
Terza tappa: Chinotto Neri
O Chin8 Neri. Gli aficionados avranno presente la recensione, non proprio generosissima. Mi approccio inevitabilmente con un certo imbarazzo, salvo scoprire che sebbene l’incriminato articolo sia tra i primi risultati su Google quando si cerca la bibita, loro, del Bibitaro, non hanno mai sentito parlare.
Meglio così. Chiacchierando con il rappresentante chiedo della famosa diatriba sugli stabilimenti (Capranica e Buccino). Mi spiego: pochi anni fa è stato chiuso quello “storico” di Capranica, e molti vanno dicendo in giro che la bibita “non è più quella di una volta“. Secondo lui un caso montato dalle persone del luogo, perché da anni praticamente tutta la produzione era ormai stata spostata nel nuovo stabilimento di Buccino… Lasciando a Capranica solo la produzione per il vetro (la bottiglia da 0,33cl), quindi in sostanza “bevevano già il chinotto prodotto a Buccino senza rendersene conto, ma c’era pur scritto sull’etichetta…”. Una spiegazione direi convincente, allora sono io che non mi spiego perché questa bibita continua a non piacermi. Mi ha fatto provare la nuova Chin8 Neri Zero, per essere un chinotto senza zucchero non è malaccio, dai. Sono stato omaggiato anche qui di gift bag con due campioni.
Ah, la hostess era di colore. Cioè, nera. Credo fosse voluto. Non so se sia stata una buona idea o meno.
Qualche info in più: Chinotto Neri è il primo chinotto italiano, sebbene il primato sia conteso dalla Sanpellegrino. Per ulteriori informazioni vi rimando alla recensione del Chinotto Neri appunto.
Non pensate che per oggi sia abbastanza? Io dico di sì, credo che faremo in tutto 3 puntate per raccontare Cibus 2014. Quindi a domani!