Ginger Coop – Eccesso di coloranti
A volte mi chiedo per quale ragione ci cimentiamo nell’assaggio di bibite improbabili, ma un bibitaro che si definisce tale deve talvolta affrontare sfide difficili. Esiste, tuttavia qualcuno che compra queste bevande più di una volta?
Se avete già letto la recensione della Gassosa Coop potete immaginare verso quale abominio papillare ci stiamo andando a scontrare.
Ma non indugiamo.
Ginger Coop – Gusto
L’apertura non produce scoppi, almeno. All’assaggio la bibita risulta molto dolce, probabilmente troppo, senza significativi sentori di amaro. Un gusto definito “debole” dal retrogusto “artificioso”.
Vi dirò. L’assaggio del Ginger Coop è venuto immediatamente dopo quello della Gassosa Coop, quindi per quanto evidentemente delusi dalla bevanda, abbiamo ritenuto di concederle un voto superiore per quanto riguarda il gusto. Probabilmente la ragione sono gli aromi aggiunti, chiaramente meno presenti in una bevanda basilare come la gassosa/gazzosa.
Voce completamente fuori dal coro quella del vecchio: “un ginger fatto con poco… con poco… … meglio la gassosa”
Ginger Coop – Bollicine
Le bollicine sono poche, e questo contribuisce a renderla una bevanda poco dissetante. Come per molti altri produttori il quantitativo di bollicine è lo stesso per tutte le bibite della serie, quindi non essendo calibrate sul gusto l’accoppiata è un po’ casuale e spesso deludente. Per quanto riguarda le bibite Coop tuttavia riteniamo che le bollicine siano insufficienti anche per prodotti ancora non testati.
Ginger Coop – Longevità
Tutte le energie dei “talebani” del “buttiamola subito” si erano concentrate sulla Gassosa Coop, quindi il Ginger è stato imboscato nel frigorifero senza particolari difficoltà. Il giorno successivo la bibita risultava stabile, guadagnandosi così la sufficienza.
Ginger Coop – Estetica
L’etichetta è chiaramente brutta, ma in questo caso si nota un errore che vorrei definire strategico. La bottiglia è colorata, mentre sarebbe più opportuno che fosse trasparente. Tanto più che i colori di plastica e bibita sono identici quindi è pure uno spreco. A MAGGIOR RAGIONE SE SCRIVI (mentendo) CHE NON CI SONO COLORANTI.
Comunque.
Qualcuno potrebbe obiettare che anche le bottiglie del chinotto (Neri e Sanpellegrino) sono scure, ma ci sembra abbastanza chiaro che sia più “naturale” una bottiglia nera rispetto ad una rossa. Forse è l’abitudine, l’imprinting delle altre case produttrici leader del mercato, ma visto che questa bevanda non spicca per particolari qualità positive, poteva almeno cercare di mimetizzarsi imitando i concorrenti dove poteva.
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5/10
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- Specificità: Zuccherate